Impianti Termici

Febbraio, 2019 Notizie

Dal 2015 l’efficienza energetica delle caldaie entra nell’agenda di produttori, installatori, cittadini in procinto di ristrutturare casa, aziende e Pa. Confermati, con la legge Stabilità, anche per il 2015, l’ecobonus e gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, entra nel vivo l’applicazione delle norme che ampliano le possibilità di vendere e installare le caldaie a condensazione, cioè quelle cosiddette di “nuova generazione”, pulite e ad alto rendimento, di cui – per paradosso – sinora l’Italia è stato il primo Paese produttore in Europa ma tra gli ultimi in termine di diffusione su larga scala.

A dare la stura, la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale 165 del 18 luglio scorso, del decreto legislativo 102/2014 che ha recepito,a sua volta, la direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica per privati, pubbliche amministrazioni e aziende. In pratica, il decreto aumenta i casi in cui è possibile scaricare a parete e semplifica le modalità per farlo anche negli edifici più datati e dove già esistono impianti termici che possono essere ristrutturati. Sinora, invece, la normativa aveva reso possibile l’installazione delle caldaie di “nuova generazione” solo nelle nuove costruzioni.

Non solo. Il sistema riduce notevolmente i costi per passare da una caldaia tradizionale a una a condensazione senza dover necessariamente fare interventi più onerosi sui camini e le canne fumarie. Tuttavia, la conferma degli incentivi era necessaria per sostenere l’acquisto dei nuovi dispositivi. Inoltre, dal prossimo 26 settembre, entra in vigore anche il regolamento europeo “Ecodesign”, secondo il quale non potranno più essere immesse sul mercato le caldaie tradizionali, ma solo quelle di “nuova generazione”.